Tutto ciò che bisogna sapere sul mieloma multiplo, la malattia che ha colpito Giovanni Allevi: cos’è, sintomi, cause e possibili cure.

Il ritorno sul palco di Giovanni Allevi al Festival di Sanremo 2024 ha commosso tutti gli italiani. Il compositore e pianista marchigiano si è ripresentato in pubblico per la prima volta dopo aver cominciato la sua durissima battaglia con il brutto male che lo ha colpito, un mieloma multiplo, un tipo di tumore che colpisce le cellule del midollo osseo e che può causare dolori lancinanti. Scopriamo insieme quali sono le sue caratteristiche, i sintomi che lo contraddistinguono e le possibili cure per poterlo combattere.

Mieloma multiplo: cos’è e cause

Quando si parla di mieloma multiplo si fa riferimento a un tumore che colpisce le plasmacellule, delle cellule particolari presenti nel midollo osseo e che derivano hanno il compito di produrre gli anticorpi necessari per combattere le infezioni. La moltiplicazione di tali cellule in maniera abnorme e incontrollata può originare le cellule tumorali, creando in poco tempo grandi danni al nostro organismo.

Giovanni Allevi
Giovanni Allevi

Le cellule di mieloma producono non solo grandi quantità di un particolare anticorpo, che finisce per accumularsi nel sangue e nei tessuti, ma anche sostanze che stimolano gli osteoclasti, ossia le cellule che demoliscono il tessuto osseo. In questo modo generano lesioni ossee che possono comportare anche delle fratture.

Nelle fasi più avanzate della malattia, il proliferare delle cellule tumorali finisce per ostacolare quella delle altre cellule presenti nel sangue, provocando un inevitabile indebolimento delle difese immunitarie, con conseguenze gravi, tra cui l’incapacità del nostro organismo di fermare le emorragie.

Mieloma multiplo: i sintomi

Se le cause del mieloma multiplo, malattia che colpisce in maniera prevalente le persone di età avanzata, non sono ancora note, sono diversi i sintomi che possono portare a riconoscere la malattia. Sebbene alcuni pazienti on presentino alcun tipo di sintomo, e scoprano la propria condizione solo attraverso esami spesso effettuati per altre ragioni, esistono infatti dei sintomi cui è necessario prestare attenzione.

Il primo e più comune, raccontato anche dallo stesso Allevi, è il dolore alle ossa, soprattutto a livello della schiena, del costato o dell’anca. Il dolore può essere accompagnato anche dalla maggior fragilità delle ossa, che possono a causa della malattia rompersi anche in seguito a traumi di lieve entità.

Un altro sintomo collegato alla presenza della malattia è l’anemia, la diminuzione del numero di globuli rossi. Un problema di salute che può causare stanchezza, debolezza e difficoltà respiratorie. Più rara invece la diminuzione dei globuli bianchi e delle piastrine, che comportano invece una minor capacità di resistere alle infezioni e di fermare le perdite di sangue.

Anche livelli elevati di calcio nel sangue possono essere il sintomi della presenza di un mieloma multiplo. Chi soffre di tale patologia può inoltre affrontare anche insufficienza renale, causata dai danni che la grande quantità di immunoglobuline può comportare alle strutture del rene.

Prevenzione e possibile cura del mieloma multiplo

Purtroppo non è possibile definire delle strategie per la prevenzione del mieloma multiplo. Esistono però delle cure che possono essere apportate una volta diagnosticata la presenza della malattia. Tali trattamenti cambiano però a seconda del tipo di mieloma multiplo che i pazienti sono chiamati ad affrontare.

Chi è colpito da mieloma indolente non viene sottoposto solitamente ad alcun tipo di cura, ma solo a un’osservazione scrupolosa, in quanto il tumore non cresce rapidamente e quindi non causa particolari problemi a livello di ossa o di danni agli organi. Chi è invece colpito da un mieloma di tipo sintomatico deve far ricorso a farmaci di vario genere, dai chemioterapici classici agli inibitori del proteasma e alla talidomide e ai suoi derivati.

Il mieloma multiplo refrattario o ricorrente può essere invece combattuto attraverso terapie differenti, in particolare con l’utilizzo di anticorpi monoclonali che stimolano l’eliminazione delle cellule tumorali. Tali anticorpi vengono solitamente somministrati in combinazione ad altri farmaci.

In caso di pazienti con età inferiore ai 70 anni e senza problemi cardiaci o altre controindicazioni è possibile anche ricorrere a un trapianto di cellule staminali ematopoietiche, in grado di ripristinare il sistema ematopoietico. Tale trapianto può avvenire tramite il sangue e il midollo del paziente stesso o di un donatore compatibile. Nel primo caso è possibile che la malattia si ripresenti in tempi rapidi, nel secondo il rischio invece è minore, ma la mortalità a causa dei fenomeni di rigetto è piuttosto elevata.

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ultimo aggiornamento: 9 Febbraio 2024 11:18


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